Bella
la Trans… di quella bellezza sfuggente e un po’ sensuale…bella per la grande
partecipazione nonostante il tempo incerto, bella per l’affiatamento di quel
manipolo che ha lavorato tanto (in montagna e nei comuni) per renderla
possibile, bella la Trans, per i ristori, il percorso e quella nebbia di
montagna che l’ha resa magica e misteriosa. Ma non abbastanza da coprirne le
imperfezioni… Se si guarda bene, i ‘nei’ saltano fuori… come i furbastri che
‘dimenticano’ un’inesistente tessera FMI per rubare tre euro.. E se ‘spogliamo’
la Trans delle sue vesti scopriamo i difetti più grossi (due, come quelli che
nascondono le vere trans), quello che dopo chilometri di bei passaggi e davanti
ad altrettanti ancora da scoprire si sente in dovere di dimostrare la sua
abilità (inversamente proporzionale al suo civismo), affrontando con perizia i
muretti vicino al ristoro, in spregio di chi lo gestiva e lì si trovava per
servirlo e in spregio di tutti quelli che alla Trans hanno lavorato anche per
il suo divertimento. L’altro ‘attributo’ invece, scordatosi di ‘passare dal
via’, guadagna il giro gratis, non scordandosi però la sosta ai ristori…
speriamo almeno abbia trovato sufficientemente segnalato il percorso. Il
prossimo anno, se avremo magari anche il suo contributo, potremo acquistare
qualche bomboletta in più e tracciarlo meglio… o magari la Trans esaudirà il
suo sogno: fare l’operazione! Eliminare le sue miserie e … diventare bellissima
e perfetta!